Come affrontare l’inserimento all’asilo
Ci siamo. L’inizio di una nuova esperienza è alle porte: è arrivato il momento dell’inserimento!
Che si tratti di nido, di scuola materna o di un percorso formativo superiore, cominciare un nuovo capitolo fa sempre un po’ paura.
Ma come possiamo affrontare al meglio l’inserimento, soprattutto dei più piccoli?
Quali sono i consigli pratici più utili affinché l’inserimento all’asilo nido o alla scuola dell’infanzia rappresenti un’occasione piacevole di crescita e socializzazione?
Dall’inserimento all’ambientamento
Innanzitutto può essere utile cominciare a passare dal concetto di inserimento al concetto di ambientamento.
Sia che si tratti di inserimento all’asilo nido, sia che si tratti di inserimento alla scuola dell’infanzia (ma anche se si tratta di iniziare un nuovo ciclo scolastico) parlare di ambientamento è più corretto.
L’ambientamento all’asilo apre una prospettiva più dolce di accompagnamento e permette di accettare e accogliere l’idea che questo passaggio richieda del tempo. Tutti siamo automaticamente portati a pensare che per “ambientarsi” sia necessario ripetere più volte la stessa esperienza o prendersi del tempo perché questa esperienza entri nelle nostre corde.
Con il termine inserimento, invece, pensiamo istintivamente a qualcosa di rapido e immediato, qualcosa che deve “funzionare al primo colpo”. E questo ci impedisce di affrontare serenamente gli intoppi e le difficoltà che potrebbero fisiologicamente presentarsi.
5 consigli utili per un inserimento all’asilo sereno
Quali sono i consigli utili per l’inserimento all’asilo?
La realtà è che potrebbero essere infiniti, così come potrebbero non esisterne.
Perché ogni bambino è a sé, ogni bambino arriva da percorsi e situazioni differenti e anche ogni genitore porta con sé aspettative e carichi emotivi differenti.
Quindi, nello scrivere questo articolo sui consigli utili per un inserimento sereno al nido e alla materna mi convinco ancora di più che ogni genitore e ogni bambino devono trovare il proprio equilibrio.
Per non cadere nel rischio di applicare consigli pratici che poi rischiano di non funzionare per l’inserimento all’asilo del proprio bambino, è importante porsi le domande giuste per scegliere come affrontare il periodo dell’ambientamento e il momento del distacco.
Quali domande aiutano a trovare la ricetta per un ambientamento positivo?
Per affrontare serenamente l’inserimento all’asilo è importante arrivare a quel momento con consapevolezza.
Come prepararsi come genitori all’inserimento?
Attraverso alcune domande che aiutano a costruire la propria consapevolezza:
- Come mi sento rispetto al fatto che il mio bambino inizi l’asilo?
- Cosa potrebbe aiutarmi a essere più serena rispetto a questo passaggio?
- Quali sono gli svantaggi dell’inserimento all’asilo per il mio bambino?
- Questi svantaggi sono reali o sono paure, dubbi che potrebbero essere smentiti dall’esperienza?
- Quali sono i vantaggi dell’inserimento all’asilo per il mio bambino?
- Quali sono le 3 azioni (gesti, parole, idee) che potrebbero funzionare se il mio bambino avesse un momento di difficoltà nel distacco?
Queste sono solo alcune semplici domande che potrebbero aiutare ogni genitore ad arrivare con un bagaglio di consapevolezza maggiore al periodo dell’inserimento all’asilo. Sono interrogativi utili per non sentirsi in balia della situazione e delle emozioni.
5 consigli concreti per l’inserimento all’asilo nido e per l’inserimento alla scuola dell’infanzia
Dopo aver fatto un’analisi rispetto alle proprie risorse e a quanto potrebbe maggiormente funzionare per sé e per il proprio bambino, vediamo quali sono i 5 consigli più utili per un inserimento sereno all’asilo.
1- Non creare eccessive aspettative nell’asilo
Nelle settimane precedenti l’inizio della scuola, ripetere costantemente al bambino che inizierà una nuova esperienza, parlare delle maestre, dei nuovi amici, dei nuovi giochi rischia di creare ansia. Il bambino non sa gestire i tempi, non sa quando questa esperienza di cui tutti parlano inizierà davvero e questo provocherà il trascinarsi della tensione.
La sensazione è che possa iniziare da un momento all’altro senza però poter capire esattamente quando.
Parlare troppo positivamente della futura esperienza rischia di disorientare il bambino se non troverà esattamente l’ambiente che si era immaginato.
Sarebbe altresì importante non rivolgere al bambino domande come “Sei pronto a iniziare l’asilo?” “Ti va di andare all’asilo?” “Hai voglia di conoscere nuovi bambini?”.
L’asilo non deve essere presentato come un’opzione. Non bisogna illuderlo che se la sua risposta alle domande è “no” allora non andrà.
Va bene preparare il bambino all’inserimento spiegandogli che questo avverrà, ma senza esagerare.
2- Non rimarcare debolezze che si presentano nel periodo dell’ambientamento
I genitori temono che le debolezze del proprio bambino possano metterlo in difficoltà. Molti bambini hanno difficoltà con il cibo, con la nanna, con l’andare in bagno, con i capricci o i gesti violenti (morsi, lanci ecc.).
Rimarcare che all’asilo queste cose non si devono fare, che bisogna essere bravi, che bisogna ubbidire alle maestre creerà nel bambino ansia da prestazione.
Se il bambino ha delle difficoltà in qualche ambito non sarà il semplice “iniziare l’asilo” a risolverle. Anzi, caricarlo della responsabilità di affrontare una sua debolezza e risolverla solo perché andrà all’asilo creerà nel bambino preoccupazione e rifiuto. La sensazione sarà quella che, stando a quanto gli viene detto, l’asilo lo costringerà a modificare quello che è, altrimenti non sarà accettato.
Se ci sono debolezze queste si risolveranno con il tempo e con l’aiuto delle maestre senza la necessità di rimarcare al bambino che deve “sistemarle” prima di cominciare.
3- A chi far fare l’inserimento all’asilo?
Per quanto riguarda i più piccoli, solitamente la maggiore agitazione e il maggior carico emotivo durante l’inserimento lo provano le mamme.
Per questo motivo, anche se le mamme si sentono spesso in dovere (quanto meno morale) di accompagnare il bambino al primo giorno di asilo, questa potrebbe non essere la scelta più saggia.
L’emozione della mamma potrebbe disorientare il bambino che non sa gestire le sensazioni che avverte.
Inoltre, il distacco dalla mamma è sempre più traumatico rispetto al distacco da chiunque altro. In molti casi, quindi, scegliere la persona con cui il distacco è meno dirompente (il papà, un parente, la baby sitter ecc.) aiuta a vivere serenamente l’ingresso nella nuova esperienza.
Una volta consolidata l’esperienza e vissuto positivamente l’ambientamento, anche la mamma, che nel frattempo si sarà tranquillizzata, potrà accompagnarlo.
4- Lasciare al bambino qualcosa di familiare quando è all’asilo
Se il bambino dimostra l’esigenza di avere con sé qualcosa che gli ricordi casa o la sua mamma via libera a qualsiasi escamotage.
Cosa dare al bambino da portare all’asilo per l’inserimento?
- peluche (le maestre sapranno poi gestirne il distacco);
- braccialettino che ricordi la mamma;
- spruzzare il profumo di mamma e papà prima di uscire;
- sacchettino da riempire di baci da tenere nella taschina del grembiulino o nell’armadietto;
- disegnino tatuato sul braccio (uguale a quello che si fanno mamma e papà).
Bisogna capire se questo gesto non sia controproducente: avere qualcosa che ricordi i genitori lo aiuta a tranquillizzarsi o crea maggiore malinconia ogni volta che lo vede?
Ogni mamma conosce il proprio bambino. In ogni caso si può sempre fare un tentativo e vedere se funziona, concordandolo con le maestre.
L’ambientamento all’asilo è un percorso che si costruisce insieme, sbagliando o mettendo in pratica gesti o intuizioni che possono rivelarsi inefficaci.
5- Imparare ad accogliere il pianto e accettare la fatica del distacco
Il pianto è il modo con cui un bambino esprime un disagio. Per questo va gestito, accettato, non represso.
Dopo aver provato a consolarlo e calmarlo, si chiede alla maestra di prenderlo in braccio e lo si saluta anche se il pianto non si calma.
Inutile allungare eccessivamente il momento del distacco.
La maggior parte dei bambini, passati pochi minuti, si tranquillizzano e iniziano a giocare.
L’importante è non andarsene mai di nascosto. Il bambino si sentirà abbandonato.
Il fatto che “così almeno non piange” non giustifica un atteggiamento sbagliato e diseducativo.
Lui piange perché vuole stare con la mamma. La mamma non può sparire. La mamma lo saluta, gli spiega dove andrà e accetterà che il bambino non gradisca questo distacco, piangendo. Imparerà col tempo che la mamma torna, che ci sono momenti ed esperienze in cui sarà solo e che le emozioni negative si affrontano e si superano.
Libri per l’inserimento al nido o per l’inserimento alla scuola dell’infanzia
Quali libri scegliere per l’inserimento al nido alla scuola materna?
Esistono libri sull’inserimento all’asilo sia per i genitori, sia per i bambini.
Per quanto riguarda un libro consigliato per l’inserimento per genitori, uno dei più completi è “Ti accompagno all’asilo, un passo alla volta“ di Elisa Mendola, psicologa e consulente genitoriale.
Il libro affronta il periodo dell’inserimento non come un periodo da attendere con angoscia, ansia e paure, ma un’occasione unica e irripetibile da valorizzare. Un vademecum per mamme, papà, nonni ed educatori: per non lasciare il timone al caso ma orientare le scelte educative in modo consapevole e sereno.
Per quanto riguarda i libri per bambini sull’inserimento e l’inizio dell’asilo, il panorama è davvero ampio e variegato.
Libri per bambini sull’inserimento all’asilo
Di seguito alcuni libri consigliati per bambini che iniziano l’asilo:
- Mamma, quando torni? Prime letture per bambini in attesa della mamma: semplici spunti su come gestire il momento del distacco dal genitore; tante attività divertenti per far passare il tempo in modo velocissimo.
- I tre piccoli gufi: uno dei libri più apprezzati sul tema del distacco perché introduce anche la solidarietà e il supporto che si possono trovare nei fratellini o negli amici dell’asilo.
- Mi vorrai sempre bene, mamma?: un libro per l’inserimento che ha l’obiettivo di rassicurare il bambino che anche quando qualcosa non va l’amore della mamma non cambia. Alcuni concetti sono un po’ complicati da comprendere per bambini piccoli ma le frasi possono essere uno spunto per ogni genitore per cercare e trovare le proprie, quelle che risuonano meglio e che portano i messaggi che si vogliono condividere con il proprio bambino.
- Quando arriva la mia mamma?: libro per l’inserimento da adattare alla condizione emotiva del proprio bambino. Nel libro viene raccontata la storia di un bimbo che impara ad affrontare il trascorrere del tempo senza la sua mamma. Meglio inserire questo libro quando il proprio bambino ha già iniziato a stare all’asilo a tempo pieno e può impersonificarsi nel protagonista del libro. Inserirlo troppo presto rischia di amplificare una mancanza che magari ancora il proprio bimbo, durante il periodo di inserimenti, ancora non ha provato (rischiando di stimolarla).