Come conservare il latte materno

Come conservare il latte materno, estrarre il latte materno con tiralatte, quanto latte materno conservare, congelare e scongelare

Allattamento al seno e dipendenza

Molte volte si sceglie di interrompere l’allattamento al seno per la sensazione di eccessiva dipendenza che molte mamme percepiscono.
L’idea di non poter delegare a nessuno questo compito può diventare un elemento di forte stress per una neomamma e compromettere l’allattamento al seno.
Spesso poi, soprattutto nei primi mesi, le poppate sono molto ravvicinate (anche meno di due ore tra l’inizio di una poppata e la successiva) e hanno una durata elevata.
Questa situazione viene rielaborata dalla neomamma come una limitazione alla propria libertà.
Complici anche frasi come “questo bambino sta sempre attaccato”, “poi prende il vizio”, “se sta attaccando così tanto significa che il tuo latte non è abbastanza nutriente” le neomamme si trovano spesso in difficoltà con l’allattamento e scelgono di interromperlo.
In realtà esiste una soluzione: è possibile, con i dovuti accorgimenti, usare un tiralatte e conservare il latte materno.

Quanto si conserva il latte materno?

Il latte materno è un bene preziosissimo. Per questo è indispensabile non sprecarne nemmeno una goccia.
Anche la conservazione del latte materno, quindi, va effettuata in modo che sia efficiente e le scorte di latte materno vengano utilizzate nei tempi corretti.
A questo punto, la domanda di molte mamme che usano il tiralatte per conservare il latte materno è: quanto si conserva il latte materno?
La risposta dipende da dove la conservazione del latte materno spremuto viene fatta.
Nella tabella che segue è riassunto uno schema molto utile per come conservare il latte materno.

Latte materno Tenuto dove Temperatura Ideale/accettabile
Fresco Temperatura ambiente 26° Dalle 4 alle 6 ore
Fresco Frigo (parte più fredda) <4° Dai 4 agli 8 giorni
Fresco Congelatore frigo a 2 porte -18° Dai 3 ai 6 mesi
Fresco Congelatore separato -20° Dai 6 ai 12 mesi
Congelato Risposto nel frigorifero <4° Entro 24 ore
Congelato Temperatura ambiente 26° Massimo 8 ore

Conservare il latte materno: quanto latte spremere?

Di base, per conservare il latte materno può essere utile fare “tante” scorte di piccole quantità (da 30 a 60 ml). In presenza di bambini più grandi per i quali la mamma riesce a stabilire con maggiore certezza le quantità consumate, si possono fare scorte più grandi, più comode da gestire tutte in una volta.
L’obiettivo è evitare di gettare il latte materno e poterne quindi utilizzare solo la quantità necessaria.
Quando si conserva il latte materno tirato con il tiralatte è possibile unire più dosi di latte materno per raggiungere il quantitativo necessario. L’importante è che al momento dell’unione le dosi si trovino alla stessa temperatura.
Facciamo un esempio: se il latte spremuto precedentemente viene conservato in frigorifero allora anche il nuovo latte deve prima essere messo a raffreddare in frigorifero per poi essere unito al precedente.

Come riscaldare il latte materno spremuto

Per riscaldare il latte materno (ad es. quello estratto dal frigorifero) l’ideale è procedere a bagno maria immergendo il contenitore in un po’ d’acqua e portandola ad ebollizione.
Pur essendo la modalità più comoda è sconsigliato l’utilizzo del microonde perché rappresenta un tipo di cottura che fa perdere alcune proprietà fondamentali al latte materno (in particolare gli anticorpi). È chiaro che se la situazione impone un riscaldamento rapido anche il microonde può essere utilizzato. L’importante è sapere che l’ideale sarebbe riscaldare il latte materno a bagno maria, con una maggior calma.
Se il latte materno è stato riscaldato e il bambino lo ha avanzato dopo la poppata è possibile utilizzarlo entro 2 ore, altrimenti non è più riutilizzabile. Per questo è consigliabile conservare il latte materno in porzioni piuttosto piccole, per evitare avanzi.

Come scongelare il latte materno

Quando bisogna scongelare il latte materno è utile partire dal latte più vecchio. A questo proposito è importante segnare sui contenitori – ad esempio utilizzando un’etichetta adesiva o uno scotch di carta – la data di spremitura del latte.
Se il latte da utilizzare è congelato è bene estrarlo la sera prima del giorno dell’utilizzo e metterlo a scongelare nel frigorifero. Se invece si ha fretta è comunque possibile scaldare il latte congelato direttamente a bagno maria (o con il microonde).
Prima di proporre il latte al bambino è bene scuotere dolcemente il contenitore per rimescolare la parte più cremosa che sale verso la superficie durante la conservazione.
È importante sapere che il latte materno congelato, una volta scongelato non può più essere ricongelato.

Quando usare il tiralatte per conservare il latte materno

Nella fase iniziale di calibrazione e di avvio dell’allattamento è tendenzialmente sconsigliabile usare un tiralatte.
Il tiralatte in sé non ha particolari controindicazioni ma per calibrare correttamente la produzione di latte materno è sempre prioritario dare ampio ascolto alle esigenze del bambino.
La fase di calibrazione dura indicativamente per i primi 30/40 giorni nei quali è fortemente consigliato assecondare senza limiti le richieste.
Allattare a richiesta è l’unica reale soluzione affinché l’allattamento si avvii e prosegua positivamente.
In questa fase, l’uso del tiralatte è consigliato prevalentemente nel caso in cui ci siano difficoltà nell’attacco del bambino o il bambino non faccia almeno 8 poppate al giorno.
La stimolazione ottenuta grazie al tiralatte consente alla neomamma di attivare una produzione di latte consistente e adatta al periodo successivo.
In caso contrario, se le poppate sono efficaci e in numero adeguato è preferibile rimandare l’utilizzo del tiralatte a calibrazione conclusa.

Quale tiralatte scegliere

Ma quindi: come scegliere il tiralatte per conservare il latte materno?
In commercio ne esistono di molti tipi. Ogni donna necessita di trovare il proprio tiralatte idoneo.
La prima differenza è tra tiralatte manuale e tiralatte elettrico.
La spremitura ideale resterà sempre la spremitura manuale, effettuata senza l’ausilio di tiralatte.
Tra tiralatte manuale o tiralatte a batteria e tiralatte elettrico invece, solo quest’ultimo può garantire la potenza sufficiente per stimolare la produzione e per ottenere una quantità di latte soddisfacente.
L’aspetto principale resta il fatto che l’estrazione del latte non debba essere dolorosa. È importante fermarsi laddove si sentano sensazioni fastidiose e controllare cosa determina questa sensazione.

Criteri per scegliere il tiralatte elettrico per conservare il latte

Per come scegliere il tiralatte è necessario valutare alcuni elementi:

  • età del bambino e quindi la quantità di latte necessaria da estrarre
  • la dimensione del seno
  • la dimensione del capezzolo e dell’areola
  • la struttura in cui viene usato (presenza di prese elettriche ecc.)
  • facilità di pulizia del tiralatte e di ogni sua parte
  • comodità di utilizzo e confort
  • costo (rispetto all’utilizzo che si prevede di farne)

A volte la coppa del tiralatte potrebbe essere troppo piccola e comportare uno sfregamento. In questo caso, nonostante i tiralatte vengano sempre venduti con una coppa in dotazione (solitamente la misura media) è possibile richiedere alla casa produttrice l’invio di una flangia di dimensioni differenti. La dimensione della flangia compromette frequentemente anche l’efficacia della spremitura e la quantità di latte che si riesce a estrarre.

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