Come e quando dire che Babbo Natale non esiste

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Uno dei tormentoni di ogni genitore quando si avvicinano le vacanze di Natale è come dire a un bambino che Babbo Natale non esiste. Fino a che età è giusto lasciare che un bambino creda in Babbo Natale?
Sono tutti dubbi legittimi tanto che hanno spinto alcuni pedagogisti e psicologici americani a svolgere alcune ricerche su questo tema.
I genitori non vogliono che scoprire che Babbo Natale non esiste possa rappresentare un trauma per il proprio bambino.
Molti altri invece prolungano la tradizione di Babbo Natale per paura che scoprire che Babbo Natale non esiste possa porre fine alla magia del Natale.
Ma quali sono i consigli per dire a un bambino che Babbo Natale non esiste?

Quando dire a un bambino che Babbo Natale non esiste

La scelta di molti genitori è quella di aspettare che sia il bambino a chiedere esplicitamente “Babbo Natale esiste davvero?“. Questa domanda presta l’assist a mamma e papà per dire la verità sull’esistenza di Babbo Natale.
In realtà questa non è sempre la scelta migliore.
Innanzitutto è importante capire cosa ha generato questa domanda.
In bambini fino a 6/8 anni, il cosiddetto pensiero magico fa parte delle modalità di apprendimento del mondo. Si tratta di un tipo di ragionamento positivo, che stimola la creatività e insegna a prendere in considerazioni opzioni non scontate per spiegare avvenimenti e per risolvere i problemi.
Per questo motivo non va demonizzato ma anzi andrebbe assecondato.
La domanda se Babbo Natale esiste davvero, quindi, fino a circa 8 anni potrebbe semplicemente rappresentare una richiesta di rassicurazione, la ricerca di una conferma.
Il bambino a quell’età potrebbe non essere ancora pronto ad accettare che Babbo Natale non esista.
Potrebbe aver sentito a scuola i compagni mettere in discussione l’esistenza di Babbo Natale oppure essere stato provocato da un fratello più grande.
Questo però non significa che lui l’abbia realmente capito o che sia pronto ad accettarlo.
Molto probabilmente sta solo cercando da mamma e papà una rassicurazione.
Se fosse così è importante assecondare la sua necessità senza accelerare i tempi di una scoperta che avverrà in maniera naturale entro poco tempo.

Babbo Natale non esiste: quando dirlo

Ovviamente non è possibile definire un’età giusta per spiegare a un bambino che Babbo Natale non esiste. Dipende molto dal bambino e dal livello di pensiero logico che ha raggiunto.
Fin verso agli 8 anni i bambini includono nelle loro modalità di ragionamento il cosiddetto pensiero magico. I bambini sono disposti a credere a fenomeni magici per spiegarsi le cose che accadono intorno a loro.
Intorno agli 8 anni, il pensiero logico prende il sopravvento e i bambini cominciano a mettere in discussione fenomeni che non sono credibili.
E così viene messa in discussione anche l’esistenza di Babbo Natale.
In che modo può un uomo consegnare tutti i regali a tutti i bambini del mondo in una sola notte?
Come fa la slitta a volare?
Come fa Babbo Natale a sapere in quali case abitano dei bambini?
E così via.
Ad una certa età (diversa per ogni bambino) la storia di Babbo Natale non rispetta più i nuovi criteri logici di ragionamento attraverso cui il bambino si spiega il mondo che lo circonda e ciò che accade.
Quando si verifica questo passaggio, allora il bambino è pronto per conoscere la verità su Babbo Natale.

Quando spiegare a un bambino la verità su Babbo Natale?

Non esiste solo la scelta relativa all’età giusta per spiegare a un bambino che Babbo Natale non esiste. Diventa importante anche scegliere il periodo dell’anno in cui parlarne.
Nella maggior parte dei casi questo argomento emerge sempre sotto Natale. Sicuramente il periodo natalizio permette di entrare più facilmente sulla discussione. Ma, da un punto di vista di emotivo è probabilmente il periodo peggiore.
Spiegare a un bambino che Babbo Natale non esiste appena prima di Natale, per quanto il bambino stesso possa essere pronto, significa impedirgli di vivere con leggerezza la magia della mattina di Natale. La responsabilità di conoscere la verità lo renderà probabilmente più frenato.
Il periodo dopo Natale potrebbe andare meglio ma ancora una volta la gioia del Natale e dei regali è ancora molto fresca e rischia di essere troncata a metà da questa scoperta.
Per questo motivo, la scelta migliore su quando dire a un bambino che Babbo Natale non esiste è quella di scegliere un momento neutro durante l’anno. L’ideale sarebbe poter cogliere un ragionamento fatto dal proprio bambino, usandolo usato come leva per introdurre l’argomento. Se il proprio bambino inizia a mettere in discussione alcuni racconti o alcune situazioni potrebbe essere una buona occasione provare a portarlo a ragionare anche sull’esistenza di Babbo Natale.

Come spiegare che Babbo Natale non esiste

Ma quali parole usare per spiegare a un bambino che Babbo Natale non esiste affinché questa rivelazione non rappresenti un trauma.
Già il fatto di scegliere un momento durante l’anno lontano dal Natale aiuta a ridurre l’impatto “traumatico” della notizia.
Aspettare che il bambino sia pronto e che abbia ormai raggiunto un livello di ragionamento logico che lo conduca da solo ad accorgersi dell’incongruenza di alcuni racconti su Babbo Natale aiuta a evitare reazioni eccessive.
L’ideale, infine, sarebbe condurre il bambino a capire da solo che Babbo Natale non esiste, senza rivelarglielo. Per questo sarebbe utile inserire questo discorso in un ragionamento generale che il bambino stia già conducendo per conto suo. In questo modo sarà lui a raggiungere la consapevolezza nei modi, nei tempi e con le parole che lui stesso è pronto ad accettare.

E se un bambino vuole continuare a credere a Babbo Natale?

Fino a circa 8 anni non c’è nessuna necessità che il bambino conosca la verità su Babbo Natale.
Anche nei contesti sociali che frequenta saranno ancora molti i bambini che saranno propensi a credere nell’esistenza di Babbo Natale.
Tra i 9 e i 10 anni, invece, subentra un argomento ulteriore.
La maggior parte dei bambini raggiunge quel livello di ragionamento logico che gli impedisce di credere ancora a Babbo Natale.
Questo non significa in nessun modo che a 9 o 10 anni un bambino non debba più credere a Babbo Natale. Il bambino potrebbe avere una mente estremamente creativa che gli permette di non escludere nessuna opzione possibile. Attenzione a non cadere nell’errore di pensare che sia un “credulone” o un “tontolotto”. Potrebbe trattarsi di un bambino che da grande svilupperà un’importante vena creativa oltre che una spiccata capacità di problem solving, andando ad esplorare soluzioni che gli altri si rifiutano di vedere.
Sicuramente l’elemento di difficoltà starà nella gestione dei rapporti con i bambini che hanno già scoperto la verità su Babbo Natale, che, a quell’età, sono ormai la maggioranza.
E non tutti avranno la delicatezza di rispettare chi ancora ci crede e potrebbero portare la discussione sull’insulto e lo scherno.
Per questo penso sempre che sia più opportuno che sia un genitore a spiegare a un bambino che Babbo Natale non esiste senza lasciare che sia qualche esterno o qualche altro bambino a farlo.

Come mantenere la magia del Natale?

Dopo aver spiegato ai bambini che Babbo Natale non esiste, molte famiglie si sentono svuotate della magia del Natale. Anche per questo motivo vale il suggerimento di non dire ai bambini che Babbo Natale non esiste durante il periodo natalizio.
Se l’argomento viene affrontato in un altro periodo dell’anno, tutta la famiglia avrà il tempo per riflettere su come mantenere la magia del Natale anche quando i bambini non crederanno più a Babbo Natale.
Ogni famiglia troverà sicuramente una propria modalità, ma vediamo alcuni suggerimenti per tenere viva la magia del Natale:

  • creare una nuova tradizione, anche prendendo spunto da conoscenti o dal web;
  • distribuirsi i regali da fare: ognuno estrae a sorte il nome di un componente della famiglia e dovrà pensare al regalo per lui;
  • comporre insieme il calendario dell’avvento: i componenti della famiglia si dividono le caselline e ognuno deve riempire le proprie con un bigliettino che ripercorra un momento dell’anno che si sta per concludere che gli è rimasto nel cuore. Ogni sera si apre una casellina e se ne discute tutti insieme;
  • organizzare serate di gioco con gli amici dei propri bambini (tombole, giochi di carte, pigiama party ecc.).

Questi sono solo alcuni spunti ma ogni famiglia potrà trovare il modo di tenere viva la magia del Natale pensando a quello che più piace.

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