Autosvezzamento: quali cibi evitare

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Autosvezzamento: esistono cibi da evitare?

L’autosvezzamento prevede il passaggio da un’alimentazione esclusivamente lattea a un’alimentazione semisolida o solida senza passare dal baby food.
Se lo svezzamento viene effettuato nel periodo corretto di sviluppo del bambino, quindi dopo i 6 mesi, l’organismo è pronto per ricevere il cibo normale senza eccessivi limiti.
Molte mamme che si approcciano all’autosvezzamento si chiedono se possono proporre al bambino tutti i cibi.
La risposta è tendenzialmente sì, nel rispetto di una cucina sana.
Esistono però alcuni cibi da evitare durante lo svezzamento.
Svezzare a 6 mesi significa sicuramente trovare un organismo pronto a ricevere il cibo degli adulti. Ma si tratta pur sempre di un bambino piccolo, il cui sviluppo è ancora in corso.
Per questo è bene capire quali cibi evitare nell’autosvezzamento per non incorrere in rischi tranquillamente evitabili.

Leggi anche: Autosvezzamento: cos’è?

Autosvezzamento: quali cibi proporre a un bambino di 6 mesi

Nell’autosvezzamento non ci sono restrizioni all’introduzione di cibi. L’importante è che siano cucinati in maniera sana (evitando i fritti, gli eccessi di condimento ecc.).
Recenti scoperte hanno dimostrato che non ha più senso scandire l’introduzione di alimenti.
Ritardare l’introduzione di un cibo allergizzante (uova, fragole, frutta secca, cioccolato, pomodori ecc.) non limiterà il rischio di sviluppare un’allergia. Semplicemente ne ritarderà la manifestazione dei sintomi.
Resta invece consigliabile, anche nell’autosvezzamento, l’introduzione graduale dei nuovi alimenti. Questo permette al bambino di familiarizzare con un nuovo gusto alla volta prendendone confidenza. L’adulto potrà altresì monitorare eventuali reazioni e attribuirle subito al nuovo alimento introdotto.
In sostanza, l’inizio dello svezzamento, rappresenta un’importante occasione per ripensare la propria dieta.
Alterniamo correttamente le diverse fonti di proteine? I legumi? Frutta e verdura nelle giuste quantità? Quanti dolci? I cereali integrali?
In generale quindi, nell’autosvezzamento, la linea è che si possa offrire al bambino qualsiasi cibo purché cucinato in maniera sana all’interno di una dieta varia ed equilibrata.

Leggi anche: Autosvezzamento: quando iniziare

Autosvezzamento: cibi da evitare

Come abbiamo detto, nell’autosvezzamento esistono pochi alimenti da evitare.
In linea generale nell’autosvezzamento si possono offrire tutti i cibi che normalmente mangiano gli adulti, se cucinati in maniera sana.
Esistono però cibi da evitare in quanto inadatti a un bambino in fase di svezzamento.
Prorpio perché i cibi da evitare nell’autosvezzamento sono davvero pochi, è bene conoscerli per evitare rischi inutile e proseguire serenamente lo svezzamento naturale del proprio bambino.

Autosvezzamento e funghi

I funghi sono da consumare in quantità ridotte almeno fino ai 12 anni, ancora di più nello svezzamento. La loro membrana cellulare contiene una sostanza, la chitina (detta anche micosina), molto difficile da digerire prima di quell’età, quando gli enzimi per la sua demolizione non sono presenti in quantità adeguata. Inoltre, i bambini sono più sensibili agli avvelenamenti, per questo motivo è meglio evitare i funghi nell’autosvezzamento. Questo non significa eliminarli completamente dalla tavola, anzi, assaggiarli e imparare a riconoscere anche questo sapore tipico della nostra tradizione è un’occasione da non perdere. Basta che si tratti di un assaggio e non di un pasto a tema (e solo di funghi confezionati e certificati). In caso di intossicazione i bambini non sono in grado di comunicare i sintomi tempestivamente, ritardando e rendendo più complesso un eventuale intervento medico.

Autosvezzamento e frutti di mare

I frutti di mare possono essere facilmente contaminati. È preferibile cucinare i frutti di mare congelati, facendoli poi cuocere per almeno 15 minuti, al fine di abbattere qualsiasi agente patogeno di cui sono, purtroppo, spesso portatori. Le infezioni che si possono contrarre dai crostacei o molluschi (ad es. l’epatite A o la salmonella) su un bambino piccolo possono avere ripercussioni più gravi rispetto ad un adulto. Per questo motivo i frutti di mare sono tra i cibi da evitare nell’autosvezzamento.
Per i frutti di mare si consiglia un’introduzione graduale a partire dai 3 anni di età. Anche in questo caso la raccomandazione è quella di considerarli degli assaggi o di utilizzarli per insaporire ad esempio una pasta o il brodo, ma di non proporli, come portate principali o piatti a sé.

Autosvezzamento: si può dare il miele a un bambino?

Dare il miele a un neonato crea non pochi litigi in famiglia.
Esistono sostenitori assoluti di questo alimento che sono convinti che dare il miele a un bambino piccolo faccia bene.
Il miele ha tantissime proprietà indiscutibili che nei bambini più grandi e negli adulti sono sicuramente positive. Nei bambini piccoli, invece, sotto i 12 mesi (ma meglio ancora sotto i 2 anni) il miele nasconde il rischio di provocare il “botulismo infantile”. La tossina del botulino è presente in natura e le api, succhiando il nettare, potrebbero portarla nell’alveare e contaminare il miele. Quando le spore arrivano nell’intestino del bambino piccolo (soprattutto nel neonato, per cui assolutamente da evitare la pratica del ciuccio intinto nel miele!), dove non è ancora sviluppata la flora batterica, possono trovare terreno fertile per moltiplicarsi.
Questa tossina può provocare una paralisi generale del corpo e, di conseguenza, una paralisi respiratoria che può portare alla morte per soffocamento.
Nell’autosvezzamento, quindi, il miele è un cibo da evitare assolutamente.

Autosvezzamento e sale: si può usare il sale nell’autosvezzamento?

Sull’uso del sale nell’autosvezzamento si sentono tante indicazioni diverse.
Il sale è sempre da moderare (il gusto del salato è difficile da modificare in seguito e l’eccesso di sale provoca col tempo conseguenze dannose). Moderare non significa eliminare! Il sale, in particolare quello iodato – da cucina, è fondamentale per un corretto sviluppo mentale e per evitare carenze e disordini futuri (ad esempio alla tiroide). Bisogna però considerare che il sale è già contenuto in parecchi alimenti (insaccati, grana/parmigiano ecc.).
L’uso del sale nell’autosvezzamento, quindi, deve seguire la regola generale della moderazione. Non è necessario eliminare il sale ma è indispensabile limitarne l’uso.
In alternativa al sale possono essere utilizzate le spezie e le erbe aromatiche: sulle seconde non ci sono particolari indicazioni; sulle spezie, invece, il consiglio è quello di aspettare almeno i 12 mesi.
Il sale nell’autosvezzamento non è vietato, quindi, ma è da usare con moderazione e, ove possibile, è da alternare ad altre soluzioni che possono insaporire i cibi in maniera più salutare.

Autosvezzamento e dolci

Nell’autosvezzamento, gli zuccheri sono tra i cibi da evitare completamente, almeno quelli aggiunti. Lo zucchero, necessario per l’energia, è naturalmente presente in alimenti come la frutta. Per questo sarebbe meglio evitare completamente l’assunzione di bevande zuccherate (succhi di frutta, tisane, the, camomilla – a meno che non siano al naturale). La preparazione di dolci fatti in casa è sicuramente da privilegiare rispetto all’acquisto di prodotti industriali. Inoltre, preparare torte a casa, può essere l’occasione per somministrare ulteriori quantità di frutta o verdura, soprattutto nei bambini che non la consumano volentieri. Online si possono trovare tantissime ricette di dolci con un notevole quantitativo di ingredienti vegetali (torta di mele, torta di pere, torta alle carote, muffin alla barbabietola, plum-cake al cavolfiore ecc.). Il quantitativo di zucchero solitamente indicato nelle ricette si può tranquillamente ridurre del 20/30% senza compromettere il risultato finale ma, anzi, rendendolo più sano per un consumo in famiglia.
Nell’autosvezzamento i dolci non sono da eliminare ma da offrire in maniera molto limitata e preferibilmente sono da privilegiare i dolci fatti in casa.

Svezzamento e latte vaccino

Il latte vaccino viene sconsigliato assolutamente fino ai 12 mesi per l’eccessivo contenuto di proteine e sali minerali. Il latte è un alimento specie specifico, per cui ogni animale produce quello adatto al proprio cucciolo e un neonato è decisamente differente da un vitellino. Fino ai 12 mesi è quindi raccomandato proseguire con l’allattamento al seno oppure utilizzare il cosiddetto “latte di proseguimento”. Dopo i 12 mesi (meglio ancora dopo i 24), gradualmente, è possibile introdurre il latte vaccino, che diventa un importantissimo alimento, portatore di calcio e proteine nobili facilmente digeribili.
L’introduzione del latte vaccino, quindi, non dipende dalla scelta tra autosvezzamento o svezzamento tradizionale bensì dall’età del bambino e dalla quantità che ancora un bambino richiede.

Leggi anche: Baby Food: alimenti e pappe per lo svezzamento

Libro sull’Autosvezzamento

Tutte le informazioni sull’autosvezzamento presenti nella sezione autosvezzamento, sono contenute nel libro “Dire Fare Svezzare – Autosvezzamento dalla A alla Z“.
Quando iniziare l’autosvezzamento, con quali cibi e molti altri consigli utili sull’autosvezzamento.
È importante che lo svezzamento sia vissuto come un momento sereno da parte di tutta la famiglia senza creare tensioni o preoccupazioni.
Il rispetto delle esigenze, delle richieste e dei tempi di ogni bambino sono alla base di un autosvezzamento sereno e positivo.

Il libro sull’autosvezzamento “Dire Fare Svezzare – Autosvezzamento dalla A alla Z” è disponibile a questo link.

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